
Cop26: Parisi, accordo deludente, non fissa provvedimenti
Abbiamo visto alcuni risultati, ma non siamo riusciti ad avere un accordo al livello delle sfide globali che abbiamo. L'impegno di mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi non è stato fatto in modo che ci sia una scaletta precisa dei provvedimenti". E poi "è velleitario pensare di risolvere la crisi climatica se non si dice su chi devono gravare i costi. Se non si adotta un punto di vista equo e solidale, è difficile che si arrivi a un accordo forte. La transizione deve essere fatta in modo che i sacrifici siano suddivisi". Lo ha detto il premio Nobel Giorgio Parisi, in collegamento con l'evento sul clima Green&Blue di Repubblica "Ci vogliono politiche che distribuiscano i costi all'interno dei paesi - ha detto ancora Parisi -. Se i costi vengono scaricati sulla maggioranza della popolazione e non sui più ricchi, abbiamo un problema di consenso. E non ci può essere un accordo sincero fra paesi così diversi senza un accordo economico enorme per il pagamento dei costi, che dovrebbe portare a uno spostamento di risorse da paesi poveri a paesi ricchi". "Il cambiamento è quello che non mette il pil al centro della valutazione dell'economia - ha concluso il fisico -. Non è una dichiarazione per la decrescita felice. Ma dobbiamo valutare, insieme al pil, anche di quanto impattiamo sull'ambiente. Se aumentiamo il pil e poi aumentano i morti da inquinamento, non va bene".